Oratoriosettanta2I miei primi ricordi dell’oratorio risalgono alla fine degli anni ’70. C’erano tantissimi ragazzi, i più grandi giocavano a calcio sul campo in asfalto, noi piccoli giocavamo nei corridoi laterali dietro agli alberi, oppure sotto al porticato d’ingresso o nella zona servizi.

Non era Domenica se non si andava all’oratorio. Era del resto anche l’unico posto dove andare.

La mia famiglia non andava di certo al mare o in montagna a trascorrere i fine settimana!

La Domenica pomeriggio all’oratorio era fatta di giochi e di preghiera. C’era il catechismo divisi in gruppi di età nelle salette o in chiesetta. C’era la merenda , mancia permettendo, con la pizzetta del bar ,le patatine, la bottiglietta di gassosa. C’erano i bombi dalla Santina e c’era il cinema.

Posso affermare che l’oratorio ha avuto un ruolo molto importante nella mia crescita e formazione, partendo dall’infanzia per arrivare all’adolescenza e alla giovinezza. E’ dall’oratorio che derivano i più bei ricordi della prima parte della mia vita, ricordi ancora impressi, ricordi indelebili di tante esperienze condivise con gli amici. Con oratorio intendo anche le biciclettate , le gite, le vacanze in colonia e le giornate di ritiro passate insieme.

Ricordo la voglia di giocare con gli amici, le sudate, le cadute su quel terribile asfalto ruvido, le pile di biciclette ammucchiate all’ ingresso, le condivisioni e i momenti di aggregazione.

L’oratorio è un insieme di ricordi fatti di tante persone che dedica e che hanno dedicato il proprio tempo  per servire il prossimo.

Come non ricordare il mitico Don Giovanni ( Don G. ) negli anni della mia prima infanzia, le partite di calcio in cui il Don era sempre presente, con la veste lunga arrotolata e “tenuta su” con le mani. Come dimenticare la colonia a Bueggio con le passeggiate a Manina e alla diga e successivamente la colonia a Miazzina !

Nel corso degli anni si sono succeduti Don Roberto nel periodo delle scuole medie, Don Gianluigi a cui si deve una fantastica estate di tornei e proiezioni sul maxischermo, per la prima volta, delle partite dei mondiali di calcio. Correva l’anno 1990.

Poi arrivò Don Giorgio, ma per me furono gli anni della adolescenza, della ribellione, anni che segnarono un mio distacco con quella che era l’attività di oratorio e catechesi. Il mio essere oratorio rimase confinato al solo “bar”, che era un autentico punto di incontro sia per la sera e sia alla domenica pomeriggio. Ogni Sabato sera ci si trovava al bar dell’oratorio, quanti eravamo!

Nelle sere d’estate ci si ritrovava fuori, seduti sul gradino della chiesetta a chiacchierare e a mangiar ghiaccioli e gelati.

Arrivarono gli anni della giovinezza e in questa fase, comunque sempre critica, devo ringraziare tantissimo Don Antonio. Il Don creò un vero e proprio gruppo giovani fatto di amici, abbiamo condiviso molte esperienze,catechesi spirituali e di vita, fiaccolate indimenticabili, momenti di confronto, ritiri spirituali. Il Don ci conosceva benissimo, sapeva leggere nel nostro animo, ci incoraggiava a dare sempre il meglio. Con lui ho condiviso gli anni della formazione interiore, gli anni in cui le domande sulla fede diventano delle esigenze di vita.

Tanti ricordi, tante emozioni che ora posso condividere e vivere con i miei figli. Ora l’oratorio guidato da Don Lorenzo appartiene a loro. Il nostro compito di genitori è quello di aiutare e collaborare, per rendere possibile ed efficace il progetto educativo improntato nella fede  in Cristo Gesù.

Stefano Miriani