Signore, la mia è una preghiera più faticosa rispetto a quella di qualche anno fa’.
Non so neanche se è una preghiera vera e propria. Ogni volta che qualcuno mi invita a pregare mi trovo a disagio, acconsento ma non con tutta la convinzione.
Ho dentro di me sentimenti contrastanti nei tuoi confronti.
Mi accorgo che la fiducia in quanto mi è stato trasmesso su di te non è più così tranquilla.
Vedo tanti miei amici che a te non pensano mai e sembrano felici lo stesso. Fanno quello che vogliono o quello che si sentono: dicono proprio così!
Incontro adulti che dichiarano con orgoglio e sicurezza di non essere credenti e mi fanno sentire out, fuori dal mondo se dico o faccio qualcosa di cristiano.
Mi pare, d’altra parte, sbagliato avere solo dei dubbi su di te e non cercare di vederci chiaro. Mi è rimasta la sensazione che potrei perdere qualcosa che vale.
Forse una vera ricerca su di te va fatta, Signore, e fino in fondo.
Forse la mia preghiera, la mia messa, la mia confessione, il mio incontro di catechismo richiedono qualcosa di nuovo che può venire solo da me, Questi gesti che vorrei abbandonare con tante cose che mi hanno accompagnato bambino, devo viverli con consapevolezza nuova.
Vado avanti, Signore. Apro con te un nuovo capitolo: voglio verificare tutto quello che mi è stato dato. Se lo vedi necessario, sfidami nel profondo con la tua domanda: “Tu credi nel Figlio dell’uomo”. Mi impegno a risponderti, Signore!