La settimana dell’Educazione 2014 promossa dalla Diocesi di Milano a titolo “Educare in spirito di famiglia” si propone di ricreare in ogni ambiente educativo della comunità cristiana uno «spirito di famiglia» attraverso una condivisione della passione educativa. Tale comunità, educante appunto nel segno della comunione, intende costruire delle opportunità per «educare insieme», senza chiusure o preclusioni e con l’unico obiettivo che è il bene dei ragazzi.

Nella nostra parrocchia di Cuggiono, l’iniziativa nell’ambito della formazione si è realizzata attraverso l’incontro a titolo “LE REGOLE FORMANO LA VITA” tenutosi il 23 gennaio presso la nuova Sala della Comunità nonostante la frenesia e le molteplici attività ed impegni che tutta la comunità cristiana di Cuggiono ha affrontato in queste settimane precedenti l’Open Day del Nuovo Oratorio di Via Buonarroti. Due relatori di rilevanza, Daniele Tacchini e Giacomo Abate, hanno messo a disposizione la loro profonda esperienza educativa nell’ambito dello sport e hanno animato la serata contribuendo a fornire interessanti spunti di riflessione sull’educazione non solo dei nostri ragazzi, sportivi e non, ma anche di tutti gli adulti che gravitano intorno a loro: figure fondamentali come genitori, allenatori e dirigenti. Gli spettatori presenti hanno seguito con grande interesse i diversi temi affrontati e meditato parecchio sulle parole dei relatori scoprendo talvolta nuovi spunti di riflessione. Diverse le domande sorte nelle coscienze dei partecipanti come: il comportamento dell’adulto rispecchia un “sano antagonismo”? Vincere è bello ed entusiasmante ma a volte per un vincitore esiste uno sconfitto. Sappiamo perdere? Possiamo imparare da una sconfitta? Se si, che Cosa? Le parole che usiamo con gli altri sono di incoraggiamento? Sono parole o solo chiacchiere? Le nostre parole corrispondono poi ad azioni o sono vane? Attraverso la formazione riusciamo ad offrire anche competenze e visione strategica insieme al desiderio di donarci agli altri. Conta solo il risultato o conta la persona che lo ha portato? Ma soprattutto ricordiamoci sempre di essere grati a Dio e a chi ci ha donato la vita. Impariamo a ringraziare!