Le Missioni sono un’opportunità che il Signore ci offre per rinsaldare la nostra fede, cioè il nostro legame di fiducia con Lui e il nostro legame con la Chiesa, la comunità concreta a cui apparteniamo.

Diventa importante che con la massima sincerità ci poniamo qualche domanda. Ragioniamo nelle nostre famiglie e in quanto famiglie su quanto segue.

A cosa attribuiamo la lontananza di tanti battezzati dalla pratica dei gesti della fede ( preghiera, informazione religiosa, vita della parrocchia, sacramenti essenziali come la Confessione e la Comunione, ecc.) ? O questa stessa domanda ci lascia indifferenti e non ce la poniamo neppure?

Quali sono le difficoltà al credere nelle quali più spesso ci imbattiamo quando parliamo con colleghi, amici, conoscenti?
Siamo in grado di affrontarle tali difficoltà o ci mancano argomenti e ci rifugiamo nel solito “Io la penso così”?
Siamo capaci di motivare il nostro andare a messa, la nostra partecipazione alla vita della nostra comunità parrocchiale, di dire cosa la fede immette nel nostro modo di vivere la famiglia, il lavoro, le relazioni, le amicizie, la politica, i momenti di sofferenza e preoccupazione?

Cosa ci sembra più necessario per la “nostra” crescita di fede?
Più preghiera? Più gesti di fede in famiglia? Più catechesi-formazione-riflessione comunitaria sui dati essenziali della fede? Più occasioni di vita comunitaria? Cosa vogliamo chiedere alla nostra parrocchia per sostenere la nostra testimonianza?

Siamo disposti a vivere le Missioni un po’ “eroicamente”, nel senso di rompere i nostri soliti ritmi di vita per immergerci nella preghiera e nella riflessione che queste giornate ci propongono? Come ci possiamo aiutare reciprocamente nella nostra famiglia in questo esercizio di preghiera, ascolto, riflessione molto intenso?

Cosa ha immesso e immette di bello e di positivo nella nostra vita e nella nostra casa
l’avere fede e il partecipare alla vita della mia comunità cristiana?

NB. Dedichiamo in famiglia qualche momento per parlare di queste cose e facciamo arrivare in parrocchia le nostre osservazioni o con uno scritto (casella della posta di don Franco) o direttamente a” donfranco11@tin.it”.