La nostra tradizione ambrosiana, e non solo, prevede che pressappoco ogni dieci anni le comunità parrocchiali facciano un’immersione di spiritualità attraverso le cosiddette “Missioni parrocchiali”.
Si tratta di giorni nei quali si entra in un clima di revisione e di rilancio della propria vita cristiana grazie a momenti quotidiani di ascolto della parola di Dio e di preghiera: una specie di ritiro spirituale da vivere non “ritirandosi” in un ambiente favorevole al silenzio ma “dentro” il ritmo del quotidiano.
Si tratta di innestare sulla normalità la ricchezza della preghiera e della riflessione.
E si tratta di un coinvolgimento che raggiunge tutte le età, da vivere quindi anche come tensione familiare condivisa, aiutandosi reciprocamente alla partecipazione.

La parola “missioni” può trarre in inganno favorendo l’idea che le missioni debbano essere un momento nel quale si propone il Vangelo e la vita cristiana a chi se ne è allontanato o a chi ancora cristiano non è.
Le Missioni sono invece per noi, sono occasione per ritrovare la nostra identità cristiana e uno stile evangelico autentico. Siamo in gioco noi che ogni domenica ci qualifichiamo come Popolo di Dio, come Chiesa del Signore, che ci dichiariamo credenti non generici ma credenti in Cristo Signore.

E’ a noi che il Signore chiede un cambio di intensità spirituale e di gesti coerenti che rigenerino continuamente la nostra relazione con Lui e con la sua Chiesa.

Ce lo chiede anche la situazione culturale in cui viviamo. Abbiamo accanto tante persone che vivono come se Dio non esistesse, non ci avesse mai parlato, non si fosse compromesso con la nostra vicenda di peccatori e di mortali.
Questi uomini con cui lavoriamo, speriamo, soffriamo e gioiamo devono trovare nelle nostre vite, nel nostro stile, nei nostri gesti una spinta a interrogarsi sul mistero della vita, sul senso del nostro fugace apparire in questo sterminato universo, su ciò che rende buono il vivere e su ciò che possiamo sperare dopo il tramonto dell’orizzonte terreno.
Non sarà possibile far sorgere questi interrogativi se non presentando una vita piena di fede, di speranza e di carità autentiche e quotidiane.

Le Missioni servono a riqualificare il nostro essere cristiani in modo che parli più chiaramente di Dio e della Sua benevolenza per noi uomini tutti.
Per questo dobbiamo domandarci se siamo veramente quello che dichiariamo di essere: se siamo persone che pregano seriamente ogni giorno, se misuriamo le nostre scelte sui criteri del mondo o su quelli del Vangelo, se educhiamo i nostri figli all’ascolto attento della Parola di Dio, se partecipiamo fattivamente alla vita della Chiesa che per noi è visibile nella nostra comunità parrocchiale
Dobbiamo insomma chiederci come possiamo rendere la nostra identità cristiana più luminosa e chiedere al Signore di renderla tale. Le Missioni ci aiuteranno in questo!